Le scoperte e le intuizioni di Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice italiana: ecco per cosa è diventata famosa.

Margherita Hack è stata una mente brillante, una delle più celebrate nella storia dell’astrofisica a livello mondiale. Non a caso, nel corso della sua straordinaria vita si era riuscita a conquistare l’appellativo di Signora delle Stelle, e non senza merito. La sua eccezionale attività scientifica le aveva permesso infatti di arrivare a scoperte davvero incredibili. Ma cosa ha reso davvero famosa Margherita Hack, al punto da guadagnarsi una fiction Rai dedicata alla sua vita (Margherita delle stelle, con protagonista Cristiana Capotondi)? Ecco tutto quello che bisogna sapere sull’attività di ricerca della celebre scienziata.

Margherita Hack: le scoperte più importanti

Attiva nel sociale, nella politica, la scienziata fiorentina, classe 1922, viene ancora oggi celebrata in tutto il mondo grazie alle sue importantissime scoperte nell’ambito dell’astrofisica. A partire da quelle relative alle Cefeidi, stelle che divennero il suo primo argomento di studio già in ambito di tesi universitaria.

Si tratta di stelle variabili che in un periodo di tempo molto breve (appena cinquanta giorni) cambiano completamente la propria luminosità. Conosciute fin dall’antichità, grazie a un’altra scienziata, Henrietta Leavitt, e poi alla stessa Hack, tali stelle sono state utilizzate (e lo sono ancora adesso) come punti di riferimento per misurare la distanza delle galassie cui appartengono. E questo con un margine d’errore molto più basso rispetto ad altri parametri utilizzabili.

margherita hack
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Se quello sulle Cefeidi fu uno dei primi argomenti di studio toccati da Margherita Hack nel corso della sua attività scientifica, non rimase certo l’unico. Successivamente l’astrofisica toscana si dedicò a una stella nota come Epsilon Aurigae, una supergigante di magnitudine 3 lontana 6500 anni luce e molto più luminosa del nostro Sole (addirittura duecentomila volte più luminosa rispetto all’astro a noi più vicino).

Prendendo in esame tale stella, e osservandola con una banda a raggi ultravioletti, Hack notò che l’eclissi era graduale ma che in realtà la stella Epsilon era un sistema composto da tre stelle. In particolare da una coppia di astri caldi, tra loro molto vicini e circondati da una nebulosa propoplanetaria. E poi da una stella gigante circondata invece da un’atmosfera rarefatta.

Quel che lasciò fin dall’inizio senza parole fu il fatto che tale ricerca venne effettuata nel 1957, ancor prima dell’invenzione dei satelliti. Solo dopo la creazione di questi ultimi i risultati di Hack vennero confermati, grazie in particolare al satellite IUE. Non a caso, la stessa Hack qualche anno dopo raccontò: “Ho un debito verso quel satellite. Avevo studiato nel 1957 la stella Epsilon Aurigae, dal cui spettro di luce avevo dedotto l’esistenza d’una stella compagna, molto più debole e più calda, che avrebbe eccitato la luce emessa dalla stella visibile emettendo nell’ultravioletto. (…) A ventuno anni dalla mia ipotesi, era la conferma che avevo ragione“.

Le altre scoperte scientifiche di Margherita Hack

Gli studi dell’astrofisica fiorentina non si esaurirono però qui. Nel corso della sua carriera la nota scienziata si occupò anche delle stelle a emissione b, quelle che emettono grandi quantità di materiale durante la loro rapida formazione, formando a volte anelli o inviluppi stellari.

Inoltre fu per un periodo interessata anche alle Quasar (stelle grandi emissioni radio scoperte nel 1963) e alle Pulsar (stelle che emettono rapide pulsazioni luminose). Sempre in ambito scientifico, s’interessò anche alla radiazione fossile a 2,7 gradi assoluti, alla teoria dell’inflazione cosmica, ai buchi neri, ai pianeti extrasolari e a molti altri quesiti astronomici, pur non riuscendo in questo caso ad arrivare a particolari scoperte.

Perché è famosa Margherita Hack? Non solo astrofisica

Se il nome di Margherita è rimasto legatissimo soprattutto alle stelle e alle sue scoperte di carattere scientifico, in realtà Hack è stata anche un’importante attivista, oltre che una politica e una sportiva. Da giovane aveva infatti praticato per un po’ di tempo il basket, prima di passare all’atletica. Durante gli anni dell’università, in particolare, vinse diverse gare di salto in alto e di salto in lungo. Il suo risultato più prestigioso? Il bronzo ai campionati italiani femminili di salto in alto nel 1942.

Fu inoltre, come abbiamo anticipato, attiva anche in campo politico e sociale. Già famosa per le sue scoperte in ambito astrofisico, la scienziata fiorentina nel 1994 si candidò tra le fila dei progressisti nel seggio uninominale della Camera dei deputati Trieste Centro, senza venire eletta. Nel 2005 ci provò, stavolta nelle regionali lombarde, candidandosi con il Partito dei Comunisti Italiani. Ottenne oltre 5500 voti a Milano, ma cedette il seggio ad Alberto Storti. Infine, si candidò anche alle regionali del 2010 con la Federazione della. Sinistra, risultando eletta nel Lazio. Alla prima seduta del Consiglio scelse però di dimettersi.

A lungo impegnata per i diritti civili e per i diritti degli animali, Margherita ebbe anche una vena artistica a lungo sottovalutata. Nel 2006 scrisse il testo del brano Questo è il mondo per il cantautore Stefano Pais, che avrebbe voluto gareggiare proprio con questa canzone al Festival di Sanremo. Il pezzo non venne però selezionato.

Qualche anno dopo, tra il 2011 e il 2012, fu invece protagonista di un concerto-spettacolo insieme alla cantante Ginevra Di Marco in un tour intitolato L’anima della terra vista dalle stelle. In questo evento la divulgatrice, accompagnata dalla musica, raccontava il suo punto di vista sul Novecento.

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ultimo aggiornamento: 5 Marzo 2024 11:36


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